sabato 29 agosto 2015

La fatica premia sempre.



Una salita che vale un percorso interiore, che vale pienezza.
Questo è quello che provo ogni volta che affronto, di corsa o a piedi, la salita al Sacro Monte..ovviamente passando per la strada sacra delle cappelle.

Salire ti mette in una condizione di fatica (e ancor di più farlo di corsa!) e poi sarà che ultimamente anch'io mi ci trovo immersa fisicamente e mentalmente in questa condizione...ma in maniera figurata percorrere questo percorso è come vivere un'espiazione fino alla soddisfazione del raggiungimento della cima, in totale pace con sè stessi e con Dio.

Andare al Sacro Monte, camminare e fare sport a stretto contatto con la natura era un qualcosa che amavano molto fare mia nonna Gianna e mio nonno Giovanni, rispettivamente la mamma di mia mamma e il papà di mio papà e ammetto che anche per me ha quel non so che di mistico e magico percorrere e ripercorrere, ogni tanto, i loro passi.

È un luogo perfetto per "purificarsi" in senso metaforico dall'inquinamento quotidiano che ci circonda.

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