martedì 27 maggio 2014

Troppo pochi 27 anni....



Conoscere il segreto della morte
significa cercare nel cuore della vita
svelare il mistero della luce.
Significa spalancare le porte del cuore
sui cieli dell'universo,
poiché la vita e la morte sono unite
indivisibili
proprio come lo sono il fiume e il mare
la terra e il cielo, l'alba e il tramonto 
ed è nel profondo delle speranze 
e dei desideri 
che giace silenziosa
la conoscenza dell'aldilà.
E così come semi sognanti sotto la neve
ogni cuore sogna la primavera.
Così nei sogni 
è nascosto il cancello dell'eternità.
E così morire
è bere dal fiume del silenzio
è scalare la cima del monte
significa stare nudi nel vento
e sciogliersi al sole.
Significa liberare il respiro
perché possa elevarsi
e cercare Dio.

(La morte - Kahlil Gibran)

Mai e poi mai avrei voluto sentire la necessità di scrivere queste parole, ma..è una quasi logica conseguenza quando ti accorgi che il mondo sembra procedere al contrario. Solo un anno fa ero qui a scrivere e piangere la scomparsa di un caro amico e oggi, negli stessi giorni nel quale ricordo con affetto il suo primo anniversario, "scopro" della morte di un altro ragazzo che, seppur personalmente non conoscevo bene, ha fatto per anni parte della vita del mio fidanzato Matteo in ambito sportivo e non solo.

Un appassionato di sport; una grande passione calcistica, con l'unico difettuccio dell'essere "interista"; un ragazzo veramente solare, gran lavoratore, con immagino una lista lunghissima di sogni nel cassetto da realizzare come solo un ragazzo di 27 anni può avere....già, 27 anni, proprio come me, la cui vita è stata fermata per un attacco cardiaco.

E allora qui mi chiedo cosa stia succedendo in questo mondo?
Mi chiedo perché ci porti via amici così giovani, con un'intera vita davanti?
Non comprendo come si possa fermare il cuore, a soli 27 anni, dopo magari aver superato fratture e traumi di ogni tipo ed esser stati sottoposti a molteplici esami di controllo e prevenzione?
Non voglio neanche cercare di capire dove chiunque possa trovare la forza per sollevare il telefono e comunicare ai genitori la morte del proprio figlio?

Posso solo aver consapevolezza di come in un secondo una mamma ed un papà si sentano essi stessi, ricevendo una notizia così atrocemente ingiusta.
Posso solo pregare affinché la vita vissuta fino ad ora da Stefano qui in terra sia stata un semplice "antipasto" di ciò che troverà d'ora in avanti sul suo cammino, in cielo.

CIAO STEFANO!
BUON VIAGGIO!..HAVE FUN!



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